Cagliari è fatta di quartieri con anime molto diverse tra loro. C’è quello silenzioso e aristocratico, quello popolare e verace, quello marinaro, quello che si è trasformato in zona della movida. Ogni zona ha una sua identità precisa e camminarci dentro non è mai neutro: ognuna racconta una parte della storia della città, spesso con forti contrasti tra il passato e quello che è diventata oggi.
Conoscere i quartieri di Cagliari aiuta a orientarsi, ma anche a decidere dove andare a passeggiare, dove mangiare, dove prendersi una pausa o dove spingersi per vedere la città vera. Ecco una panoramica utile per chi sta scoprendo la città per la prima volta.
Castello: storia alta, silenzio e panorami
Il quartiere più antico, arroccato sulla collina che domina la città. Castello nasce come quartiere fortificato nel XIII secolo, durante il dominio pisano. I pisani lo scelsero come sede del potere militare e amministrativo, costruendo le prime mura, torri e bastioni. Da allora, per secoli è rimasto il cuore politico e religioso della città, abitato da nobili, vescovi, militari e aristocratici. Ancora oggi, camminando per le sue vie, si respira quell’atmosfera antica fatta di palazzi austeri, chiostri, scalinate in pietra e silenzi carichi di memoria.
Da qui si vedono i tetti, il porto, il mare e le saline. Le vie sono strette, lastricate, a volte dure da percorrere se non si è in forma. Ma ogni angolo è un tuffo nella storia: bastioni, palazzi nobiliari, piazze vuote dove il silenzio è quasi surreale. Di notte è frequentato in alcuni locali e ristoranti molto chic, di giorno attira turisti e studenti universitari (grazie alla Facoltà di Architettura situata proprio in una delle vie panoramiche e caratteristiche del quartiere).
Qui si trovano il Bastione di Saint Remy, il Duomo, la Cittadella dei Musei, e tanti scorci che sembrano usciti da un’altra epoca. Castello è un punto alto anche per pensare, scattare foto e prendersi il tempo.
Stampace: il quartiere più autentico
Stampace è vita vera. È il quartiere delle famiglie storiche, delle chiese, delle salite improvvise, dei balconi pieni di panni stesi e basilico. Il quartiere di Stampace è diviso in due zone ben distinte: Stampace alta, che si sviluppa verso il Colle di Buoncammino e conserva un’atmosfera più tranquilla e residenziale, con strade silenziose e punti panoramici; e Stampace bassa, a ridosso della via Roma e della stazione, più caotica e animata, piena di negozi, traffico, uffici, ma anche locali e trattorie storiche. Le due anime convivono, ma offrono esperienze molto diverse a chi le attraversa.
Ma soprattutto Stampace è il cuore della festa di Sant’Efisio, una delle processioni religiose più importanti e sentite d’Europa. Ogni 1° maggio, il quartiere si riempie di colori, suoni e fedeli: da qui parte il cocchio che accompagna il santo fino a Nora, tra migliaia di persone in abito tradizionale, musiche, petali e preghiere. È un momento sacro, identitario e spettacolare che coinvolge tutta la città ma nasce proprio qui, tra le strade di Stampace.
Oltre a questo, il quartiere è una zona dove si mangia molto bene, senza troppi fronzoli. Trattorie, pasticcerie, ristoranti tradizionali e piccoli locali si mescolano a botteghe e trattorie tipiche.
La sua parte alta è più tranquilla e residenziale, mentre la parte bassa, verso via Roma e il porto, si anima tra uffici, traffico e locali. Ottimo quartiere dove sentirsi in città senza rinunciare a un po’ di intimità.
La Marina: turistica ma irresistibile
Un tempo quartiere di pescatori, marinai e immigrati provenienti da Liguria, Campania e Sicilia, La Marina nasce come insediamento popolare tra il porto e le mura di Castello. Fin dal Medioevo fu la porta commerciale della città: qui arrivavano merci, spezie, pesce e racconti dal mare. Le case erano piccole, addossate l’una all’altra, abitate da famiglie numerose e spesso povere, ma ricche di umanità. Le viuzze strette, che oggi sembrano pittoresche, erano un tempo il cuore pulsante della vita portuale, tra taverne, botteghe e cortili interni.
Negli ultimi decenni, il quartiere ha vissuto una profonda trasformazione. Molti edifici sono stati ristrutturati, sono nati ristoranti e locali notturni, e la Marina è diventata una delle zone più frequentate della città, soprattutto dai turisti. Ma sotto la patina moderna, si intravede ancora la sua anima popolare e multietnica, viva nei dettagli, nei balconi con le piante, nei cortili nascosti e nei volti di chi ci abita ancora.
Villanova: quiete, fiori e artigianato
Villanova è il quartiere che non ti aspetti. Parte da un’anima rurale dato che storicamente era il quartiere dei contadini e degli artigiani: qui vivevano le famiglie che lavoravano la terra nelle campagne vicine e portavano i prodotti in città. Le case basse, i cortili fioriti e le viuzze tranquille sono l’eredità di quella vita semplice e comunitaria.
Villanova era anche sede di confraternite religiose e conserva ancora oggi un forte legame con le tradizioni popolari e le festività della Settimana Santa. Si estende tra le vie dello shopping e il quartiere di Castello, ma è molto più silenzioso e raccolto. Qui si cammina tra case basse, piante rampicanti, portoni colorati. Un tempo abitato da artigiani e contadini, oggi è uno dei quartieri più amati anche dai giovani.
Negli ultimi anni è cresciuta una bella offerta di locali, bistrot e studi creativi, ma senza snaturare l’anima del posto. È perfetto per chi vuole un momento di pausa, lontano dal caos, ma comunque centrale. Ottimo anche per chi cerca foto “instagrammabili” ma con gusto.
San Benedetto: mercato e vita quotidiana
San Benedetto è il quartiere della gente che vive la città ogni giorno. Meno turistico, più autentico, fatto di palazzi moderni, scuole, bar, e il famoso Mercato di San Benedetto, uno dei più grandi d’Europa. Pesce fresco, formaggi, pane, verdure, salumi: è il posto giusto per chi vuole vedere la spesa vera e la città che si muove. Da marzo 2025 il mercato è stato trasferito a circa 300 metri di distanza in una nuova struttura provvisoria in piazza Nazzari dove starà per due anni. Il restauro è stato previsto per sistemare l’antico edificio del mercato che dopo decenni necessitava di un riammoderamento e riaprirà tra circa due anni.
Forse San Benedetto non è il quartiere più bello da vedere, ma è fondamentale per capire come funziona Cagliari fuori dalle cartoline. Perfetto per una mattina diversa, magari con sosta in alcune pasticcerie rinomate molto diffuse in zona.
Il Quartiere del Sole e il Poetto
Chi si allontana leggermente dal centro può esplorare la zona del Quartiere del Sole, un’area residenziale tranquilla e ariosa che si estende verso il mare. Qui il ritmo rallenta e si respira aria di vacanza tutto l’anno. Il quartiere è collegato direttamente al Poetto, la grande spiaggia urbana di Cagliari, lunga oltre 8 km.
Il Poetto non è solo mare: è anche passeggiata, bicicletta, chioschi, tramonti, sport all’aperto. E nei dintorni si trovano punti naturalistici come il Parco di Molentargius, con fenicotteri rosa e piste ciclabili, e il promontorio della Sella del Diavolo, raggiungibile a piedi per un panorama unico sulla città e sul mare.
Scopri Cagliari con calma
Cagliari non è una città da visitare in modo frettoloso. Va attraversata con calma, ascoltando le differenze tra un quartiere e l’altro. Le distanze sono brevi, ma i mondi che si incontrano sono tanti. C’è spazio per il silenzio, la chiacchiera, l’arte e la semplicità. Conoscerla quartiere per quartiere è il modo migliore per non perdersi la vera anima della città.